“Di che cosa si occupa la mia Fondazione? Principalmente di Salute, Ricerca Scientifica, Assistenza alle categorie sociali deboli, Arte e Cultura, Istruzione. Insomma, la Fondazione Roma è un’autentica “Welfare Community” totalmente autofinanziata”.
Ecco come si presenta Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione Roma, discendente della spagnola casata dei Baroni di Culcasi e dei siciliani Marchesi di Villabianca, incontrato nelle sua sede romana, il meraviglioso Palazzo Sciarra ad un passo da via del Corso, fra il teatro Quirino e l’omonima Galleria Sciarra. Si dice che questo Palazzo, di cinquecentesca origine, fosse incluso fra “Le quattro meraviglie di Roma” ed effettivamente l’ufficio in cui si svolge l’intervista e le sale adiacenti sono una vera bellezza di affreschi, mobili, specchi, quadri, lampadari e sculture abbinate a modernità ed efficienza.
In questa atmosfera d’arte e storia il Presidente Emmanuele Emanuele si racconta, esponendo in maniera chiara e precisa quale sia l’unica via da seguire per uscire dalla crisi che attanaglia il nostro Paese e di come l’arte, abbinata ad una finanza intelligente, rappresenti la sola risposta possibile.
“Dovrebbe essere istituito un Ministero dell’Economia Culturale e formato uno staff realmente preparato a guidarlo; inoltre dovrebbe essere obbligatorio studiare Storia dell’Arte dalla scuola materna in poi, e il sano mecenatismo dei Privati, come la nostra Fondazione, dovrebbe non avere a che fare con gli ostacoli che invece incontra perennemente, nel difficile rapporto con il Pubblico. Sarebbe invece opportuno permettere, a chi è disponibile come noi, dare una mano senza alcuna vessazione“.
Avvocato della Cassazione, professore universitario, economista, amministratore di aziende, esperto di finanza e di materia tributaria ed assicurativa, Emmanuele Emanuele è un uomo animato da una grande passione per il bello, la poesia, la scrittura e l’intero suo percorso professionale ne è stato e ne è tutt’ora caratterizzato.
E’ infatti del 2003 la decisione di allontanarsi dal sistema bancario per dedicarsi all’insegnamento – è docente del corso “Arte e Finanza” nell’ambito del Master in Management delle Risorse Artistiche e Culturali dell’Università IULM in cui si studia come gestire in maniera efficace gli spazi espositivi – e all’organizzazione di mostre, in particolare nell’area del sud d’Italia e del Mediterraneo e alla Filantropia estesa anche negli ambiti del volontariato per i deboli, gli ammalati ed i disagiati, senza dimenticare la ricerca.
Per quale ragione ha preferito dare vita ad una Fondazione privata?
Perché – e i risultati ottenuti lo confermano – è l’unica strada possibile per andare avanti in questo Paese.
Avevo intuito già da tempo che ci trovavamo alla vigilia di una grande crisi che avrebbe inevitabilmente coinvolto anche
il settore bancario. In ragione di ciò ho deciso di uscirne tempestivamente. Molti mi considerarono un “visionario” ma alla luce del poi la mia intuizione si è rivelata fondata.
Qual è il segreto per cui la Fondazione Roma riesce ad avere utili investendo nell’Arte e nella Cultura?
Arte e Finanza sono un binomio che bisogna conoscere e praticare con intelligenza e preparazione.
E’ la Cultura che può fare la differenza in Europa, specialmente in Italia, ed inoltre la cultura fa cambiare le città.
Certo, lottiamo con la inutile burocrazia che esiste ancora adesso da noi. Un deterrente davvero enorme, che crea ostacoli insormontabili. Le mostre e gli eventi che abbiamo organizzato e promosso a Roma – Hiroshige, Modigliani e gli artisti maledetti ed anche la mostra sul Tesoro di San Gennaro proprio qui a Palazzo Sciarra – che ha avuto la visita a sorpresa del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – sono tuttavia, significativi esempi di successo culturale ed anche economico.
Prossime mostre ed eventi in programma?
Sono tantissimi i progetti che stiamo portando avanti.
Ad esempio le mostre in Sicilia e nell’area estesa del Mediterraneo; nel 2008 ho fatto nascere la Fondazione Roma – Mediterraneo, proprio per occuparmi in particolare di questa area. E’ naturale che abbia molto a cuore questa estesa zona, e che voglia parlare di Meridione come bellezza, storia e poesia.
A fine giugno porterò l’Orchestra di Piazza Vittorio a Tusa, dove sorge un Museo-Albergo, una ventina di camere, ognuna opera di un’artista, nate da un’idea di Antonio Presti che ha dato origine anche a Fiumara d’Arte con cui la Fondazione collabora.
A Catania si è inaugurata a marzo la mostra di Julio Larraz, un artista cubano che racconta il suo mare e la sua isola.
Tutto per amore dell’arte e della voglia di fare, che testimonio con il mio impegno.
Difficile allontanarsi dallo studio di Emmanuele Emanuele; si vorrebbe ascoltarlo più a lungo per cogliere appieno l’entusiasmo e l’energia che dedica, con ben definite strategie, alla gestione della Fondazione Roma e alla sorella Fondazione Roma Mediterraneo. I risultati ottenuti fino ad oggi sono effettiva testimonianza di un modello a cui il mondo della cultura italiana dovrebbe fare riferimento.

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