Per cogliere appieno la natura di uno tra gli artisti più acclamati della storia, oggi ci viene in soccorso una mostra a lui dedicata in occasione del novantesimo anniversario della sua nascita. Allestita negli spazi del Complesso del Vittoriano – Ala Brasini a Roma, sarà visitabile fino al 3 febbraio 2019 l’esposizione intitolata Andy Warhol che celebra il genio di Pittsburg, sicuramente tra gli artisti più acclamati della storia, padre del movimento della Pop Art.
L’esposizione propone al pubblico un percorso articolato attraverso 170 opere che dagli anni ’60 arriva fino alla morte dell’artista, avvenuta nel 1987. Si parte subito dal 1962, quando Warhol inizia a utilizzare la serigrafia, inaugurando la fervida stagione della Pop Art. La serie Campbell’s Soup, minestre in scatola che prende dagli scaffali dei supermercati per consegnarli all’Olimpo dell’arte, ne è l’esempio principale. Seguono poi i ritratti più popolari come quello di Marilyn Monroe, Liz Taylor, Mao Tse Tung e tanti altri; le copertine degli album raffiguranti immagini e simboli passati alla storia come la banana di The Velvet Underground & Nico del 1967, i jeans di Sticky Fingers dei Rolling Stones del 1971 o Milano Madrid di Miguel Bosè del 1983. Si prosegue con l’iconografia di volti celebri nell’ambiente della musica, della moda e del cinema per arrivare fino alle polaroid dell’epoca, che immortalano i personaggi più disparati, ai disegni e ai celebri self portrait.
Una mostra che celebra Warhol anche come uomo e non solo come artista. Ne documenta il suo mondo, le sue ossessioni e i suoi eccessi, la capacità di sperimentare con i mezzi di comunicazione, sviluppando nuove formule e intuendo l’evoluzione della società. Un tuffo nella vita straordinaria ed eccentrica di un’artista che ha rivoluzionato il linguaggio culturale di tutti i tempi.

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