Roy Lichtenstein (New York 1923-1997) è, insieme ad Andy Warhol, la figura più emblematica della Pop Art e uno tra gli artisti più rappresentativi della storia dell’arte della seconda metà del XX secolo. Con uno stile inconfondibile e amatissimo da diverse generazioni, i suoi dipinti continuano ancora oggi a suscitare un enorme interesse. E grazie a questa sua notorietà, Lichtenstein è stato oggetto nel tempo di numerose mostre antologiche che ne hanno ripercorso la lunga carriera iniziata negli anni ’50 e andata avanti fino alla scomparsa. Così oggi approda al Museo delle Culture di Milano una nuova rassegna a lui dedicata e intitolata Roy Lichtenstein. Multiple Visions. Visitabile dal primo maggio fino all’8 settembre 2019, espone circa 100 opere tra prints, anche di grande formato, sculture e arazzi, oltre a una considerevole serie di editions provenienti da importanti musei, istituzioni, collezioni private europee e americane, video e fotografie. Attraverso una panoramica sui temi e i generi propri della cifra stilistica di Lichtenstein, la mostra evidenzia come nel suo lavoro di decostruzione e ricostruzione dell’immagine confluiscano elementi di diverse culture. Tutti rielaborati e riassorbiti poi in chiave pop grazie al suo linguaggio autentico e personale. Ecco allora riaffiorare nelle opere suggestioni che vanno dalla nascita degli Stati Uniti all’epopea del Far West, dai vernacoli degli indiani d’America alla cultura pop diffusasi dopo l’espansione dell’economia mondiale del secondo dopoguerra, dalla cultura artistica delle avanguardie allo spirito contemplativo delle arti orientali. Quella di Lichtenstein è un’arte sofisticata, facilmente riconoscibile e all’apparenza semplice da capire, che ha affascinato generazioni di creativi: dalla pubblicità alla pittura, dalla fotografia al design e alla moda. La rassegna ripercorre l’evoluzione del lavoro dell’artista con un’accurata attenzione alla sua capacità di riproduzione meccanica dell’opera d’arte, illustrando le sue svariate interpretazioni e rappresentazioni formali rispetto ai soggetti trattati.

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