Due affermazioni stanno diventando sempre più delle verità per il collezionista:
– si compra sempre più arte contemporanea e soprattutto chi non ha grosse cifre a disposizione guarda con attenzione ai giovani o giovanissimi artisti;
– l’investimento in arte è sempre più deciso in base a al guadagno atteso, e per questo prosperano siti come Artnet o Artprice.
In realtà queste due affermazioni sono in netta contraddizione. Infatti, il collezionista che sente sempre più il bisogno di guardare a quei siti che riportano i risultati delle aste, trova sempre meno le informazioni che desidera; questo semplicemente perché le opere degli artisti giovani che sta tenendo d’occhio o non sono ancora state aggiudicate in asta oppure sono state aggiudicate solo in case d’asta talmente piccole e provinciali che sfuggono al controllo dei grandi siti web internazionali.
Come chiudere questo importante gap conoscitivo che certamente allontana molti collezionisti potenziali dai giovani artisti?
Risposta: partire dal basso, cominciare a comprendere come funzionano i mercati locali e poi aggregarli fino a fornire le stesse informazioni di Artnet e anche averne di più dettagliate, ma stavolta in rapporto all’arte contemporanea emergente. L’operazione è complessa, richiede l’aggregazione di conoscenze di arte, mercato dell’arte, econometrica, matematica, sviluppo software, e per questo è stato lanciato e finanziato nell’ambito del Settimo Programma Quadro della Comunità Europea il progetto GlocalFineArt con la partecipazione di due aziende italiane (Bvisible e Monti & Taft) e di due università europee (Erasmus University Rotterdam, Granada University) .
Il progetto mira a censire un mercato locale (Andalusia), verificare i suo meccanismi di funzionamento e crearne un modello matematico e un software con cui interrogarlo. Quindi, utilizzare questo strumento per analizzare altri mercati, raccogliendo i dati in parte automaticamente in parte manualmente e adattando il modello matematico. Così, al termine del progetto, si potranno ottenere informazioni su range di valori di mercato, trend di fiducia dei collezionisti in artisti, critici, gallerie, magazine e così capire meglio dove comprare e cosa comprare fra i tanti giovani artisti emergenti. E così costruire la propria collezione con maggior piacere.
I primi risultati sono stati presentati a fine giugno a Montreal in occasione del 18th International Conference on Cultural Economics promosso dall’Association for Cultural Economics International (ACEI).
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