Grazie alla passione per l’arte di un imprenditore torinese, e alla sua società Building Engeneering, la città s’è arricchita di un alcune opere d’arte pubblica di estremo fascino, realizzate da Richi Ferrero. L’artista torinese (classe 1951) assai noto per i suoi lavori “di luce” realizzati durante le Olimpiadi invernali Torino 2006, più tanti altri interventi d’arte ambientale, questa volta è intervenuto nei cortili dell’appena ristrutturato e restaurato Palazzo Valperga Galleani di Barbaresco e Canelli in via Alfieri 6, a pochi passi da piazza San Carlo a Torino.
Nel progetto di recupero di questo splendido edificio barocco (progetta dall’architetto Valperga nel 1663), Ferrero ha incastonato varie installazioni artistiche, le quali, nonostante siano collocate all’interno dei due cortili del Palazzo, sono sempre fruibili anche dai visitatori esterni.
La prima installazione entrando sembra il tipico vecchio acciottolato fatto con pietre di fiume; però a ben vedere, soprattutto di notte, scopriamo che è realizzato in parte con pietre luminose che riproducono il disegno del giardino barocco e progressivamente cambian colore, con un effetto incantevole.
Alzando gli occhi verso il cielo, restiamo sorpresi da un albero alto circa 6 metri, librato a mezz’aria, nei cui rami sono inseriti coni luminosi che cangiano colore in sintonia con le pietre del cortile.
Ancora più in sù, vediamo un centinaio di fioriere dove sono sbocciate tante piante aromatiche: menta, lavanda, rosmarino, timo … illuminate da una moltitudine di LED.
Nel secondo cortile, non accessibile al pubblico, si erge la seconda installazione, intitolata “Come se a Torino ci fosse il mare”. Perché nel bel mezzo di una cupola vetrata e trasparente galleggiano sette pesci (in vetroresina) di tre diverse dimensioni, e anche loro di notte s’illuminano e cambiano colore, evocando il profondo blu degli abissi marini.
Richi Ferrero non è nuovo ad interventi d’arte pubblica a Torino, e tanti certo ben ricordano la sua prima partecipazione a “Luci d’Artista”, quando realizzò un’altissima gru da cantiere edile, illuminata di blu, alla quale era appesa una barca ondeggiante su Porta Palazzo. E tra le sue opere più recenti c’è il gigantesco dipinto l’Homo-tecnosapiens allocato nel Campus Luigi Einaudi, nuova sede dell’Università di Torino.
Tra gli altri suoi lavori ricordiamo anche una installazione costituita da quaranta maschere tutte eguali, provenienti dall’Africa nera, collocate come piccoli monoliti in uno spazio buio, ma illuminate in modo da cambiare colore al suono di un coro molto evocativo. Una di queste maschera la troviamo adesso nell’androne di Palazzo Valperga.
Tutte le opere Richi Ferrero evocano un mondo immaginifico e magico, nel quale siamo invitati ad immergerci nel momento in cui le contempliamo, restando avvolti da un’atmosfera gioiosa, colorata e ricca di speranza. Le installazioni di Palazzo Valperga renderanno certamente felici i nuovi condomini ma anche tutti i visitatori di passaggio che ne varcheranno la soglia.
Carla Testore
Lascia un commento