Il 2021 sarà di certo dedicato alla figura di Dante Alighieri, considerate le numerose celebrazioni nazionali per i 700 anni dalla sua morte. Così Skart Magazine sconfina dalle sue abituali città di riferimento (Torino – Roma – Milano) per approdare a Forlì che si prepara ad accogliere il Sommo Poeta con una mostra inedita visitabile dal 30 aprile all’11 luglio presso gli spazi dei Musei San Domenico.
Intitolata Dante. La visione nell’arte, l’esposizione indaga il rapporto intimo tra Dante e l’arte, presentando tutti quegli artisti che si sono cimentati nel tentativo di tradurre e dare forma alla sua straordinaria potenza visionaria. Un viaggio tra parole e immagini, in un arco temporale compreso tra il Duecento e il Novecento, che rilegge la figura del poeta e della sua opera – dei versi, dei personaggi e degli eventi narrati – attraverso le molteplici interpretazioni figurative che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.
FORLÌ: CITTÀ DANTESCA
Forlì può essere definita a buon diritto città dantesca: il poeta ormai esule vi trovò rifugio nell’autunno del 1302, una volta lasciata Arezzo, ospitato per oltre un anno dagli Ordelaffi, signori ghibellini della città. E qui fece ritorno, in varie occasioni, fino al 1313. A metà strada tra Firenze, sua città natale, e Ravenna, che ne custodisce le spoglie mortali, la scelta di questo luogo come scenario della mostra rientra in una strategia di valorizzazione di un territorio di eccellenza, ponte naturale tra Toscana ed Emilia-Romagna, che ha vissuto un importante passaggio della vicenda biografica di Dante.
LA MOSTRA
Il progetto nasce da un’idea di Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, e di Gianfranco Brunelli, Direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Una cooperazione a quattro mani che mette insieme oltre 300 opere d’arte, dal Medioevo al Novecento, selezionate per illustrare in maniera davvero completa la figura del padre della lingua italiana. Ci saranno dunque creazioni di Giotto, Beato Angelico, Filippino Lippi, Tintoretto, Cimabue, Dante Gabriel Rossetti, Ingres, Von Stuck, Sartorio, Boccioni, Casorati e altri maestri del contemporaneo. Tutti hanno affrontato la grande sfida, attraverso i secoli, di interpretare la forza visionaria di Dante e della Divina Commedia, di trattare tematiche simili a quelle del genio fiorentino o di estrapolare eventi e personaggi singoli dal contesto narrativo per farli vivere di vita propria. Un racconto suggestivo e affascinante che, in questo periodo di pandemia, si configura anche come simbolo di riscatto e di rinascita della bellezza, della cultura e della civiltà letteraria.
I PRESTITI
Le Gallerie degli Uffizi hanno messo a disposizione dell’evento circa cinquanta capolavori, tra dipinti, sculture e disegni. Tra questi il ritratto di Alighieri e di Farinata degli Uberti di Andrea del Castagno, di solito non visibili al pubblico, e il primo esposto per la prima volta dopo un lungo restauro; il ritratto di Cristofano dell’Altissimo commissionato da Cosimo I de’ Medici per la serie dedicata agli uomini illustri; la Cacciata dal Paradiso terrestre di Pontormo; un disegno di Michelangelo che raffigura un dannato nell’Inferno; un corpus di disegni realizzati da Federico Zuccari per l’edizione cinquecentesca illustrata del testo; un busto marmoreo di Virgilio dello scultore settecentesco Carlo Albacimi; il dipinto ottocentesco Francesca da Rimini all’Inferno di Nicola Monti; il capolavoro Episodi della Divina Commedia di Vogel von Volgestein.
Ad arricchire il percorso espositivo ci penseranno poi altri preziosi prestiti provenienti dalle più importanti collezioni di tutto il mondo: dall’Ermitage di San Pietroburgo alla Walker Art Gallery di Liverpool, dalla National Gallery di Sofia al Museum of Art di Toledo, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma alla Galleria Borghese, dai Musei Vaticani al Museo di Capodimonte. Solo per citarne alcuni.
Con uno stile magniloquente e antologico, la mostra condurrà il visitatore alla scoperta della crescente leggenda di Dante attraverso secoli ed epoche differenti. Un viaggio dell’arte e un viaggio nell’arte che ci permette di riconsiderare il suo tempo e il nostro.
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